Gli Albori
Nel decennio 1950/1960 nonostante siano ancora vivi i ricordi delle devastazioni e dei lutti del secondo conflitto mondiale riacutizzati da nuovi motivi di angoscia quali "la guerra fredda" che divide i popoli, i numerosi conflitti locali connessi alla decolonizzazione e la decadenza universale del potere; si assiste in numerose nazioni e specialmente in quelle più coinvolte nell'ultima guerra, ad una esplosione di attività creativa cui fa seguito, da un lato, una frenetica ricostruzione e industrializzazione e, dall'altro uno sviluppo dell'interesse scientifico che non ha paragone con le epoche passate. Cosicché verso la fine del decennio accanto a nuovi e avveniristici assetti urbanistici e industriali il mondo della scienza si incammina, grazie alle nuove conoscenze elettroniche, in avventure mai prima pensate, che hanno la loro punta di diamante nell'inizio della conquista dello spazio (Sputnik, 1957).
Parimenti nel settore delle scienze mediche, con l'ausilio dei nuovi strumenti tecnici, vi è un ribollire di iniziative che portano a rilevanti scoperte ed alla nascita di nuovi interessi disciplinari. A ciò fa seguito ad uno scambio culturale-scientifico internazionale mai prima raggiunto. Anche l'Italia in quel decennio è pervasa da una grande volontà di rinascita materiale e scientifica che si concretizza nel cosiddetto "miracolo economico italiano".
In questo clima di convulsa attività che caratterizza gli anni cinquanta alcuni illuminati cultori della nostra attuale disciplina sentono la necessità di potenziare l'attività e di divulgare la conoscenza di un settore medico-chirurgico ancora poco noto in Italia, ma la cui necessità sociale era oltremodo sentita proprio in quegli anni nei quali la guerra prima, la ricostruzione e la rapida crescita industriale poi avevano portato con se un'alta lesività della mano.
Fu così, che forte del bagaglio tecnico culturale trasmesso dai pionieri della chirurgia della mano quali Sterling Bunnell, Marc Iselin, Erik Moberg, Guy Pulvertaft, si consolidò in Italia l'idea di una Società di un settore specialistico dedicata interamente allo studio ed alla cura della più tipica struttura dell'uomo. Le date fondamentali sono di seguito riportate.
1° Gennaio 1955
Si inaugura a Milano, presso il Centro Traumatologico Ortopedico INAIL, la prima Divisione Italiana per la cura delle lesioni della mano. Primario il dott. Aldo De Negri. Il nuovo "culto" per la Chirurgia della Mano vede in prima linea presso l'Università di Ortopedia e Traumatologia a dare una impronta didattico-scientifica e di pratica applicabilità alla Chirurgia della Mano.
I tempi erano ormai maturi, la Chirurgia della Mano, fino ad allora incompresa e misconosciuta nonostante la sua enorme importanza sociale, usciva dall'anonimato e si imponeva all'attenzione della classe medica.
24 Ottobre 1959
Seduta amministrativa della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, nell'ambito del 44° Congresso Nazionale tenutosi a Roma sotto la presidenza del Prof. Carlo Marino Zuco essendo presidente della S.I.O.T. il Prof. Leopoldo Giuntini. Il Prof. Oscar Scaglietti, illuminato sostenitore della Chirurgia della Mano ed il Prof. Augusto Bonola propongono di creare nel seno della S.I.O.T. una sezione particolare di Chirurgia della Mano.
26 Ottobre 1959
Seduta amministrativa della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia nell'ambito del 47° Congresso Nazionale tenutosi a Milano sotto la presidenza del Prof. Antonio Poli essendo Presidente della S.I.T.O. il Prof. Oscar Scaglietti propone una modifica all'articolo 9 del Regolamento con la creazione di riunioni di Chirurgia della Mano nell'ambito della S.I.O.T. i voti favorevoli sono 233; poiché per raggiungere i 3/4 dei voti presenti, necessari per le modifiche statutarie e regolamentari (art 16 dello Statuto), sono necessari 288 voti, la modifica dell'articolo 9 del Regolamento viene respinta.
8 Dicembre 1962
Si svolge nell'aula del Centro Traumatologico Ortopedico INAIL di Firenze, ospiti del Prof. Oscar Scaglietti, il Primo Simposio di Chirurgia della Mano:
"Indicazioni ed interventi per il ripristino dinamico e statico dell'opposizione del pollice". Relatore il Prof. Umberto Mangini. Nel pomeriggio dello stesso giorno presenti i soci fondatori: Augusto Bonola, Giorgio Brunelli, Aldo De Negri, Leonardo Gui, Germano Mancini, Umberto Mangini, Ezio Morelli, Filippo Perricone, viene steso lo Statuto della nascente Società Italiana di Chirurgia della Mano (S.I.C.M.). In attesa di una votazione regolare da parte dei futuri soci della S.I.C.M. viene nominato Presidente il Prof. Augusto Bonola coadiuvato dai soci fondatori.
19 Marzo 1963
Si svolge nell'aula del Centro Traumatologico Ortopedico INAIL di Firenze, sempre ospiti del Prof. Oscar Scaglietti, il secondo simposio di Chirurgia della Mano: "la ricostruzione del pollice". Relatori il Prof. Ezio Morelli e il dottor Aldo De Negri. In apertura del Simposio il Prof. Augusto Bonola pronunzia il discorso inaugurale che sancisce la nascita ufficiale della Società Italiana di Chirurgia della Mano al fonte battesimale, desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla sua fondazione e aderito alla nostra idea (più numerosi del previsto) e, fra i primi, il Prof Oscar Scaglietti, che ne è stato l'animatore ed il promotore fin dal Congresso della SIOT di Roma del 1959 e che ci ospita ora in questa magnifica Clinica.
Ringrazio pure i Soci Fondatori per avermi voluto affidare interamente la Presidenza della Società in attesa delle votazioni dell'Assemblea che si svolgeranno oggi nel pomeriggio. A questo proposito il nostro Comitato Direttivo ha programmato di svolgere l'annuale congresso della nostra Società nella data, sede e luogo di quello della S.I.O.T. che si svolgerà a Roma in settembre dopo il Congresso di Vienna.
Le trattative sono in corso e ne riferirò all'Assemblea dei Soci.
Il Comitato Direttivo della nostra Società ha ritenuto di creare due categorie di Soci Ordinari e Aderenti. Fra gli Ordinari sono stati inclusi tutti gli Ortopedici con cariche direttive e che per attività pratica e scientifica avevano dimostrato di interessarsi da anni a tale chirurgia. Fra gli Aderenti sono stati compresi tutti i colleghi che pur avendo maturità e competenza nella nostra specialità, non si erano dedicati specificatamente alla Chirurgia della Mano.
Sono stati commessi alcuni errori di valutazione per la mancata conoscenza di attività e soprattutto di pubblicazioni, disperse in riviste e bollettini locali. Ciò dimostra ancora una volta la necessità della fondazione della nostra Società, che ci permetterà di collaborare, di conoscerci meglio, di progredire e perfezionare le nostre conoscenze culturali e tecniche in questo campo.
Anome del Comitato Direttivo, chiedo venia per questi mancati riconoscimenti, promettendo fin da ora di rivedere le posizioni dei soci aderenti, che ne faranno richiesta.
Appena fondata la Società, il Comitato Direttivo si è fatto premura di inviare a tutti gli iscritti alla Società Nazionale di Ortopedia una circolare nella quale erano elencate le finalità programmatiche dell'associazione.
1) La distribuzione dei raduni scientifici verrebbe così articolata: Verranno organizzati due o tre Simposi l'anno, in sedi da stabilirsi di volta in volta, su argomenti di chirurgia della mano o simbiosi con Società di specialità affini. A questo proposito ho già preso contatto con le presidenze della Società di Reumatologia, di Fisioterapia, di Chirurgia Plastica, ecc..
I Prof. Lunedei, Sanvenero-Rosselli e Farneti mi hanno promesso la loro collaborazione. La trattazione di argomenti non strettamente tecnici potrà allargare le nostre conoscenze ed anche le nostre possibilità terapeutiche in altri campi. Il Congresso Nazionale della Società verrà svolto annualmente possibilmente nell'autunno, se sarà possibile in collaborazione con quello della S.I.O.T. o altrimenti in altra sede da scegliersi di anno in anno. Nel Congresso Nazionale verranno svolte comunicazioni su tema libero, aperte a tutti i soci ed ogni comunicazione verrà discussa da un collega particolarmente competente, designato dal Comitato Direttivo. Nei simposi, invece, che avranno un tema obbligato, la discussione sarà aperta a tutti i soci.
2) Sono in corso trattative per poter organizzare, per la prima volta durante le prossime giornate internazionali torinesi, la V Giornata Internazionale della Chirurgia della Mano, le cui precedenti edizioni erano state organizzate a Parigi. Alla IV Giornata svoltasi a Parigi il 20 settembre 1962 nella Clinica Chirurgica del Prof. Gosset, vi fu una larga partecipazione italiana.
L'organizzazione della V Giornata Internazionale di Chirurgia della Mano, verrebbe affidata alla nostra Società tramite i consoci Prof. Operti e suoi Collaboratori Dott. Bocca e Rinaldi, che vivamente ringrazio. E' pure intenzione del Prof. Scaglietti e mia di organizzare nell'avvenire anno a Firenze un Congresso Internazionale di Chirurgia della Mano, con la partecipazione dei maggiori esponenti e delle Società straniere. In previsione di ciò, sono stati presi contatti ed annunciata la fondazione della nostra Società: al Dott. William Littler del Rooswelt Hospital di New York, uno dei migliori allievi di Bunnel e presidente per il 1963 dell'American Society of the Hand;
al Dott. Graham Stack, segretario del British Second Hand Club di 40 membri fra i quali: Pulvertaft, Capener, Vaughan-Jackson, ecc..;
al Dott. Erik Moberg, animatore dello Scandinavian Hand Club, che raggruppa tutti gli specialisti danesi, svedesi e norvegiesi;
al Dott. Jorg Bohler di Liz che noi tutti conosciamo, dell'Associazione di Chirurgia della Mano di Lingua Tedesca che recluta i cultori di questa specialità: tedeschi, austriaci e svizzeri.
Ci proponiamo di istituire con queste Società rapporti e scambi culturali, congressi internazionali e, se sarà possibile, una eventuale futura Società Internazionale di Chirurgia della Mano.
3) E' in studio la pubblicazione di una rivista della nostra Società, o di un numero unico annuale che raduni tutte le attività scientifiche dei simposi e dei congressi nazionali ed Internazionali svoltisi durante l'annata.
4) E' pure intendimento della Società e mio di creare corsi annuali di aggiornamento di chirurgia della mano, valendoci dell'opera dei più esperti cultori italiani e stranieri, corsi che potrebbero essere svolti periodicamente nella nuova Clinica Ortopedica di Modena, che spero verrà inaugurata nella prossima estate, o in altra sede.
5) La nostra Società spero avrà, allorchè si sarà maggiormente affermata, oltre ad una finalità scientifica, anche uno scopo eminentemente pratico e sociale, promuovendo nei reparti clinici ed ospedalieri di ortopedia e traumatologia e soprattutto nel pronto soccorso degli ospedali di qualsiasi categoria, l'organizzazione e le conoscenze tecniche conservative e ricostruttive nelle riparazioni dei traumi della mano, che specie negli ultimi tempi hanno assunto qualitativamente una eccezionale gravità e quantitativamente un carattere endemico.
In questa campagna di propaganda, la collaborazione degli Enti Assicurativi Nazionali, come l'INAIL, che per primo in Italia ha sentito la necessità di istituire reparti specializzati, potrà essere estremamente utile. In questo senso sono stati presi contatti personali ed ufficiali.
Ringrazio ancora il nostro ospite per aver concesso che la sede legale della Società venga fissata nella Clinica Ortopedica di Firenze, il Consiglio Direttivo per la fattiva e costante collaborazione e soprattutto il Segretario della Società, che ha saputo realizzare un'organizzazione che ritengo efficiente nei particolari e nelle sue linee generali.
22 Gennaio 1964
Viene pubblicato il primo numero della "Rivista Italiana di Chirurgia dalla Mano" che raccoglie le relazioni e le comunicazioni dei tre primi Simposi e del primo Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia della Mano. Relatore capo Franco Operti, Segretari di redazione: Michele Bocca, Francesco Rinaldi, Vittorio Salvi.
Direttore responsabile: Tommaso Oliaro. Edizioni Minerva Medica - Torino. Il volume è preceduto da uno scritto del Prof. Augusto Bonola: Il progresso dei tempi, l'incremento del traffico e della meccanizzazione dell'industria, le nuove conoscenze di chirurgia plastica e ricostruttiva, il miglioramento morale, sociale ed economico delle classi lavoratrici hanno maturato i presupposti per la fondazione della Società Italiana di Chirurgia della Mano.
Associazione che l'unico scopo di incrementare e diffondere anche in Italia la ricostruzione e la conservazione soprattutto a scopo funzionale, del più nobile ed insostituibile organo di movimento. Il primo anno di attività si è chiuso con 3 Simposi ed un 1° Congresso Nazionale che ha radunato a Firenze nel novembre scorso 500 cultori della specialità. Era quindi indispensabile documentare l'attività pratica, le conquiste tecniche, i presupposti scientifici e culturali, le finalità sociali, i dati statistici, ecc.. del nostro giovane sodalizio.
Per documentare una continuità di lavoro, creare una tradizione di indirizzi, diffondere concetti che riteniamo giusti e socialmente adeguati ai tempi, promuovere iniziative fra le giovani classi mediche, abbattere preconcetti tradizionali fra i quali non ultimo il disinteresse di molti chirurghi anche specialisti e docenti verso questa chirurgia, non sarebbe stato sufficiente riassumere le nostre esperienze in uno dei tanti numeri unici delle tante riviste di Ortopedia e Traumatologia.
Il bollettino mensile ed il volume unico annuale di atti da me proposto si è trasformato , dopo molte discussioni, in un programma più ambizioso: la Rivista Italiana di Chirurgia della Mano. Rivista che si fregia nel frontespizio di quel cancello che il Malagoli forgiò or sono 200 anni, sormontato dall'antica insegna della Previdenza aperta a tutti (patet omnibus).
Se questa prima massima riassume le finalità sociali e didattiche del nostro sodalizio, il secondo motto, di Càsserio, riportato in una nostra monografia (che ha l'unico pregio di aver promosso queste iniziative): "rimatur manus apta manum, mens erue mentem" (la mano esperta - del chirurgo - indaga l'anatomia .della mano, la ragione porta alla luce la ragione - delle cose), ne tratteggia gli indirizzi tecnici e scientifici.
Con queste prime pagine speriamo di schiudere alle giovani generazioni di chirurghi, nuove idee e concetti informativi e ricostruttivi, incrementare la rieducazione precoce e la ergoterapia, di creare rapporti di amicizia, di studio e di lavoro con le numerose analoghe società straniere di chirurgia della mano che seguono con interesse vivissimo la nostra attività, fino a radunare tutte le nostre forze in una società Internazionale di Chirurgia della Mano: è pure nostra intenzione di creare una simbiosi con i grandi istituti assicurativi nazionali che rilevano una preoccupante aumento qualitativo e quantitativo di queste lesioni traumatiche che, complessivamente, incidono per ben il 30% sul loro intero bilancio: di documentare tutta la nostra attività svolta nei raduni, simposi, congressi nazionali ed internazionali, corsi di aggiornamento ecc..: di radunare in una unica rivista, facilmente accessibile, la numerosissima bibliografia straniera e le molte pubblicazioni italiane disperse, fino ad ora, in collezioni e bollettini regionali spesso irraggiungibili; di incrementare infine una collana di monografie sulla chirurgia della mano.
Programma ambizioso?
Il tempo dimostrerà se le nostre premesse e le nostre finalità siano giuste e potranno essere realizzate. Ringrazio fin d'ora il Comitato Direttivo della Società e il suo segretario per la fattiva collaborazione ed i preziosi consigli, il nostro Editore Prof. Oliaro, al quale ci legano vincoli di amicizia e di lavoro, il Prof. Operti e i Dott. Bocca, Rinaldi e Slavi ai quali ho affidato la redazione del giornale, per aver voluto realizzare l'iniziativa con intelligenza e competenza.
Auguro infine alla giovane rivista fortuna, prosperità e diffusione.
Parimenti nel settore delle scienze mediche, con l'ausilio dei nuovi strumenti tecnici, vi è un ribollire di iniziative che portano a rilevanti scoperte ed alla nascita di nuovi interessi disciplinari. A ciò fa seguito ad uno scambio culturale-scientifico internazionale mai prima raggiunto. Anche l'Italia in quel decennio è pervasa da una grande volontà di rinascita materiale e scientifica che si concretizza nel cosiddetto "miracolo economico italiano".
In questo clima di convulsa attività che caratterizza gli anni cinquanta alcuni illuminati cultori della nostra attuale disciplina sentono la necessità di potenziare l'attività e di divulgare la conoscenza di un settore medico-chirurgico ancora poco noto in Italia, ma la cui necessità sociale era oltremodo sentita proprio in quegli anni nei quali la guerra prima, la ricostruzione e la rapida crescita industriale poi avevano portato con se un'alta lesività della mano.
Fu così, che forte del bagaglio tecnico culturale trasmesso dai pionieri della chirurgia della mano quali Sterling Bunnell, Marc Iselin, Erik Moberg, Guy Pulvertaft, si consolidò in Italia l'idea di una Società di un settore specialistico dedicata interamente allo studio ed alla cura della più tipica struttura dell'uomo. Le date fondamentali sono di seguito riportate.
1° Gennaio 1955
Si inaugura a Milano, presso il Centro Traumatologico Ortopedico INAIL, la prima Divisione Italiana per la cura delle lesioni della mano. Primario il dott. Aldo De Negri. Il nuovo "culto" per la Chirurgia della Mano vede in prima linea presso l'Università di Ortopedia e Traumatologia a dare una impronta didattico-scientifica e di pratica applicabilità alla Chirurgia della Mano.
I tempi erano ormai maturi, la Chirurgia della Mano, fino ad allora incompresa e misconosciuta nonostante la sua enorme importanza sociale, usciva dall'anonimato e si imponeva all'attenzione della classe medica.
24 Ottobre 1959
Seduta amministrativa della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, nell'ambito del 44° Congresso Nazionale tenutosi a Roma sotto la presidenza del Prof. Carlo Marino Zuco essendo presidente della S.I.O.T. il Prof. Leopoldo Giuntini. Il Prof. Oscar Scaglietti, illuminato sostenitore della Chirurgia della Mano ed il Prof. Augusto Bonola propongono di creare nel seno della S.I.O.T. una sezione particolare di Chirurgia della Mano.
26 Ottobre 1959
Seduta amministrativa della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia nell'ambito del 47° Congresso Nazionale tenutosi a Milano sotto la presidenza del Prof. Antonio Poli essendo Presidente della S.I.T.O. il Prof. Oscar Scaglietti propone una modifica all'articolo 9 del Regolamento con la creazione di riunioni di Chirurgia della Mano nell'ambito della S.I.O.T. i voti favorevoli sono 233; poiché per raggiungere i 3/4 dei voti presenti, necessari per le modifiche statutarie e regolamentari (art 16 dello Statuto), sono necessari 288 voti, la modifica dell'articolo 9 del Regolamento viene respinta.
8 Dicembre 1962
Si svolge nell'aula del Centro Traumatologico Ortopedico INAIL di Firenze, ospiti del Prof. Oscar Scaglietti, il Primo Simposio di Chirurgia della Mano:
"Indicazioni ed interventi per il ripristino dinamico e statico dell'opposizione del pollice". Relatore il Prof. Umberto Mangini. Nel pomeriggio dello stesso giorno presenti i soci fondatori: Augusto Bonola, Giorgio Brunelli, Aldo De Negri, Leonardo Gui, Germano Mancini, Umberto Mangini, Ezio Morelli, Filippo Perricone, viene steso lo Statuto della nascente Società Italiana di Chirurgia della Mano (S.I.C.M.). In attesa di una votazione regolare da parte dei futuri soci della S.I.C.M. viene nominato Presidente il Prof. Augusto Bonola coadiuvato dai soci fondatori.
19 Marzo 1963
Si svolge nell'aula del Centro Traumatologico Ortopedico INAIL di Firenze, sempre ospiti del Prof. Oscar Scaglietti, il secondo simposio di Chirurgia della Mano: "la ricostruzione del pollice". Relatori il Prof. Ezio Morelli e il dottor Aldo De Negri. In apertura del Simposio il Prof. Augusto Bonola pronunzia il discorso inaugurale che sancisce la nascita ufficiale della Società Italiana di Chirurgia della Mano al fonte battesimale, desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla sua fondazione e aderito alla nostra idea (più numerosi del previsto) e, fra i primi, il Prof Oscar Scaglietti, che ne è stato l'animatore ed il promotore fin dal Congresso della SIOT di Roma del 1959 e che ci ospita ora in questa magnifica Clinica.
Ringrazio pure i Soci Fondatori per avermi voluto affidare interamente la Presidenza della Società in attesa delle votazioni dell'Assemblea che si svolgeranno oggi nel pomeriggio. A questo proposito il nostro Comitato Direttivo ha programmato di svolgere l'annuale congresso della nostra Società nella data, sede e luogo di quello della S.I.O.T. che si svolgerà a Roma in settembre dopo il Congresso di Vienna.
Le trattative sono in corso e ne riferirò all'Assemblea dei Soci.
Il Comitato Direttivo della nostra Società ha ritenuto di creare due categorie di Soci Ordinari e Aderenti. Fra gli Ordinari sono stati inclusi tutti gli Ortopedici con cariche direttive e che per attività pratica e scientifica avevano dimostrato di interessarsi da anni a tale chirurgia. Fra gli Aderenti sono stati compresi tutti i colleghi che pur avendo maturità e competenza nella nostra specialità, non si erano dedicati specificatamente alla Chirurgia della Mano.
Sono stati commessi alcuni errori di valutazione per la mancata conoscenza di attività e soprattutto di pubblicazioni, disperse in riviste e bollettini locali. Ciò dimostra ancora una volta la necessità della fondazione della nostra Società, che ci permetterà di collaborare, di conoscerci meglio, di progredire e perfezionare le nostre conoscenze culturali e tecniche in questo campo.
Anome del Comitato Direttivo, chiedo venia per questi mancati riconoscimenti, promettendo fin da ora di rivedere le posizioni dei soci aderenti, che ne faranno richiesta.
Appena fondata la Società, il Comitato Direttivo si è fatto premura di inviare a tutti gli iscritti alla Società Nazionale di Ortopedia una circolare nella quale erano elencate le finalità programmatiche dell'associazione.
1) La distribuzione dei raduni scientifici verrebbe così articolata: Verranno organizzati due o tre Simposi l'anno, in sedi da stabilirsi di volta in volta, su argomenti di chirurgia della mano o simbiosi con Società di specialità affini. A questo proposito ho già preso contatto con le presidenze della Società di Reumatologia, di Fisioterapia, di Chirurgia Plastica, ecc..
I Prof. Lunedei, Sanvenero-Rosselli e Farneti mi hanno promesso la loro collaborazione. La trattazione di argomenti non strettamente tecnici potrà allargare le nostre conoscenze ed anche le nostre possibilità terapeutiche in altri campi. Il Congresso Nazionale della Società verrà svolto annualmente possibilmente nell'autunno, se sarà possibile in collaborazione con quello della S.I.O.T. o altrimenti in altra sede da scegliersi di anno in anno. Nel Congresso Nazionale verranno svolte comunicazioni su tema libero, aperte a tutti i soci ed ogni comunicazione verrà discussa da un collega particolarmente competente, designato dal Comitato Direttivo. Nei simposi, invece, che avranno un tema obbligato, la discussione sarà aperta a tutti i soci.
2) Sono in corso trattative per poter organizzare, per la prima volta durante le prossime giornate internazionali torinesi, la V Giornata Internazionale della Chirurgia della Mano, le cui precedenti edizioni erano state organizzate a Parigi. Alla IV Giornata svoltasi a Parigi il 20 settembre 1962 nella Clinica Chirurgica del Prof. Gosset, vi fu una larga partecipazione italiana.
L'organizzazione della V Giornata Internazionale di Chirurgia della Mano, verrebbe affidata alla nostra Società tramite i consoci Prof. Operti e suoi Collaboratori Dott. Bocca e Rinaldi, che vivamente ringrazio. E' pure intenzione del Prof. Scaglietti e mia di organizzare nell'avvenire anno a Firenze un Congresso Internazionale di Chirurgia della Mano, con la partecipazione dei maggiori esponenti e delle Società straniere. In previsione di ciò, sono stati presi contatti ed annunciata la fondazione della nostra Società: al Dott. William Littler del Rooswelt Hospital di New York, uno dei migliori allievi di Bunnel e presidente per il 1963 dell'American Society of the Hand;
al Dott. Graham Stack, segretario del British Second Hand Club di 40 membri fra i quali: Pulvertaft, Capener, Vaughan-Jackson, ecc..;
al Dott. Erik Moberg, animatore dello Scandinavian Hand Club, che raggruppa tutti gli specialisti danesi, svedesi e norvegiesi;
al Dott. Jorg Bohler di Liz che noi tutti conosciamo, dell'Associazione di Chirurgia della Mano di Lingua Tedesca che recluta i cultori di questa specialità: tedeschi, austriaci e svizzeri.
Ci proponiamo di istituire con queste Società rapporti e scambi culturali, congressi internazionali e, se sarà possibile, una eventuale futura Società Internazionale di Chirurgia della Mano.
3) E' in studio la pubblicazione di una rivista della nostra Società, o di un numero unico annuale che raduni tutte le attività scientifiche dei simposi e dei congressi nazionali ed Internazionali svoltisi durante l'annata.
4) E' pure intendimento della Società e mio di creare corsi annuali di aggiornamento di chirurgia della mano, valendoci dell'opera dei più esperti cultori italiani e stranieri, corsi che potrebbero essere svolti periodicamente nella nuova Clinica Ortopedica di Modena, che spero verrà inaugurata nella prossima estate, o in altra sede.
5) La nostra Società spero avrà, allorchè si sarà maggiormente affermata, oltre ad una finalità scientifica, anche uno scopo eminentemente pratico e sociale, promuovendo nei reparti clinici ed ospedalieri di ortopedia e traumatologia e soprattutto nel pronto soccorso degli ospedali di qualsiasi categoria, l'organizzazione e le conoscenze tecniche conservative e ricostruttive nelle riparazioni dei traumi della mano, che specie negli ultimi tempi hanno assunto qualitativamente una eccezionale gravità e quantitativamente un carattere endemico.
In questa campagna di propaganda, la collaborazione degli Enti Assicurativi Nazionali, come l'INAIL, che per primo in Italia ha sentito la necessità di istituire reparti specializzati, potrà essere estremamente utile. In questo senso sono stati presi contatti personali ed ufficiali.
Ringrazio ancora il nostro ospite per aver concesso che la sede legale della Società venga fissata nella Clinica Ortopedica di Firenze, il Consiglio Direttivo per la fattiva e costante collaborazione e soprattutto il Segretario della Società, che ha saputo realizzare un'organizzazione che ritengo efficiente nei particolari e nelle sue linee generali.
22 Gennaio 1964
Viene pubblicato il primo numero della "Rivista Italiana di Chirurgia dalla Mano" che raccoglie le relazioni e le comunicazioni dei tre primi Simposi e del primo Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia della Mano. Relatore capo Franco Operti, Segretari di redazione: Michele Bocca, Francesco Rinaldi, Vittorio Salvi.
Direttore responsabile: Tommaso Oliaro. Edizioni Minerva Medica - Torino. Il volume è preceduto da uno scritto del Prof. Augusto Bonola: Il progresso dei tempi, l'incremento del traffico e della meccanizzazione dell'industria, le nuove conoscenze di chirurgia plastica e ricostruttiva, il miglioramento morale, sociale ed economico delle classi lavoratrici hanno maturato i presupposti per la fondazione della Società Italiana di Chirurgia della Mano.
Associazione che l'unico scopo di incrementare e diffondere anche in Italia la ricostruzione e la conservazione soprattutto a scopo funzionale, del più nobile ed insostituibile organo di movimento. Il primo anno di attività si è chiuso con 3 Simposi ed un 1° Congresso Nazionale che ha radunato a Firenze nel novembre scorso 500 cultori della specialità. Era quindi indispensabile documentare l'attività pratica, le conquiste tecniche, i presupposti scientifici e culturali, le finalità sociali, i dati statistici, ecc.. del nostro giovane sodalizio.
Per documentare una continuità di lavoro, creare una tradizione di indirizzi, diffondere concetti che riteniamo giusti e socialmente adeguati ai tempi, promuovere iniziative fra le giovani classi mediche, abbattere preconcetti tradizionali fra i quali non ultimo il disinteresse di molti chirurghi anche specialisti e docenti verso questa chirurgia, non sarebbe stato sufficiente riassumere le nostre esperienze in uno dei tanti numeri unici delle tante riviste di Ortopedia e Traumatologia.
Il bollettino mensile ed il volume unico annuale di atti da me proposto si è trasformato , dopo molte discussioni, in un programma più ambizioso: la Rivista Italiana di Chirurgia della Mano. Rivista che si fregia nel frontespizio di quel cancello che il Malagoli forgiò or sono 200 anni, sormontato dall'antica insegna della Previdenza aperta a tutti (patet omnibus).
Se questa prima massima riassume le finalità sociali e didattiche del nostro sodalizio, il secondo motto, di Càsserio, riportato in una nostra monografia (che ha l'unico pregio di aver promosso queste iniziative): "rimatur manus apta manum, mens erue mentem" (la mano esperta - del chirurgo - indaga l'anatomia .della mano, la ragione porta alla luce la ragione - delle cose), ne tratteggia gli indirizzi tecnici e scientifici.
Con queste prime pagine speriamo di schiudere alle giovani generazioni di chirurghi, nuove idee e concetti informativi e ricostruttivi, incrementare la rieducazione precoce e la ergoterapia, di creare rapporti di amicizia, di studio e di lavoro con le numerose analoghe società straniere di chirurgia della mano che seguono con interesse vivissimo la nostra attività, fino a radunare tutte le nostre forze in una società Internazionale di Chirurgia della Mano: è pure nostra intenzione di creare una simbiosi con i grandi istituti assicurativi nazionali che rilevano una preoccupante aumento qualitativo e quantitativo di queste lesioni traumatiche che, complessivamente, incidono per ben il 30% sul loro intero bilancio: di documentare tutta la nostra attività svolta nei raduni, simposi, congressi nazionali ed internazionali, corsi di aggiornamento ecc..: di radunare in una unica rivista, facilmente accessibile, la numerosissima bibliografia straniera e le molte pubblicazioni italiane disperse, fino ad ora, in collezioni e bollettini regionali spesso irraggiungibili; di incrementare infine una collana di monografie sulla chirurgia della mano.
Programma ambizioso?
Il tempo dimostrerà se le nostre premesse e le nostre finalità siano giuste e potranno essere realizzate. Ringrazio fin d'ora il Comitato Direttivo della Società e il suo segretario per la fattiva collaborazione ed i preziosi consigli, il nostro Editore Prof. Oliaro, al quale ci legano vincoli di amicizia e di lavoro, il Prof. Operti e i Dott. Bocca, Rinaldi e Slavi ai quali ho affidato la redazione del giornale, per aver voluto realizzare l'iniziativa con intelligenza e competenza.
Auguro infine alla giovane rivista fortuna, prosperità e diffusione.